Quali sono gli elementi che devi prendere in considerazione per capire se la banca finanzierà il tuo mutuo?
È il ciclo della vita: nasci, cresci, studi, trovi lavoro e… compri casa.
O quasi!
Perdonami l’estrema banalizzazione, ma spesso è proprio così che vanno le cose.
In genere, si è pronti a comprare casa quando si è indipendenti da un po’, magari perché è arrivato il momento di metter su famiglia, o semplicemente per il desiderio di avere qualcosa di proprio.
Comprare casa è per molti un traguardo, una fonte di gioia e soddisfazione.
È sinonimo di responsabilità e doveri.
Comporta un impegno per la vita.
Perché se parliamo di comprare casa, inevitabilmente parliamo di mutuo.
E, a meno che tu non abbia una grossa liquidità che ti consenta di saltare questo passaggio, acquistare un immobile significa risparmiare per poter ottenere un prestito dalla banca e restituirlo in rate.
Di solito, quindi, si decide di comprare casa quando si è raggiunta un’indipendenza economica tale da potersi permettere di fare il grande passo.
Perciò si cade spesso nell’errore (sì, ti anticipo che è un errore!) di pensare: “Ora che ho un contratto di lavoro, qualsiasi banca mi concederà il mutuo!”.
È uno dei miti più grandi da sfatare, a causa del quale ho visto spesso sfumare tante richieste di mutuo.
Leggi questo articolo per scoprire perché un lavoro e una buona busta paga non ti faranno necessariamente ottenere un finanziamento!
“Se ho un’entrata fissa al mese posso permettermi di pagare il mutuo”
Capisco come questa affermazione possa sembrare ragionevole. In teoria non fa una piega, giusto?
NO, sbagliato!
La banca NON prende mai in considerazione UN SOLO parametro.
Facciamo subito un esempio.
Poniamo il caso che tu abbia una busta paga da 2.000 € al mese. Una cifra più che soddisfacente. Non hai dubbi sul fatto di poter essere considerato un soggetto finanziabile ai fini di un mutuo. Il tuo contratto di lavoro, però, è a tempo determinato con possibilità di rinnovo, ma prossimo alla scadenza.
Secondo te, la banca ti concederà un prestito a lungo termine – parliamo di almeno quindici anni – senza la certezza che a ogni scadenza il tuo contratto venga rinnovato?
Tu presteresti i tuoi soldi a chi oggi è sicuro di poterli restituire, ma fra qualche anno no?
Cosa deduciamo da ciò?
Oltre al fattore lavoro, la banca valuta la tua stabilità finanziaria. In sostanza, le importa non solo di quanto guadagni, ma anche di “come” lo fai.
Paradossalmente, se tu avessi una busta paga da 1.200 €, ma con un contratto a tempo indeterminato, saresti più facilmente finanziabile.
Il concetto è questo: la banca DEVE avere la certezza che, una volta erogato il prestito, tu riesca senza problemi a ripagare l’intera somma nell’arco di tempo stabilito.
Sulla scia dello stesso discorso, c’è un altro errore che vedo commettere spesso.
Magari sei un libero professionista e la tua azienda ha un fatturato altissimo. Quanto di quel fatturato, però, si trasforma effettivamente in profitto extra, al di là dei costi che devi sostenere?
In un caso simile, la banca non presterà attenzione a QUANTO fatturi, ma all’utile maturato. E sappiamo che sono due cose diverse!
Te lo ripeto: avere un lavoro o un buono stipendio non è automaticamente sufficiente ai fini dell’ottenimento del mutuo.
Continua a leggere per saperne di più!
Una busta paga molto alta non è garanzia d’ottenimento di un mutuo
Ok, hai un contratto di lavoro, ed è pure a tempo indeterminato.
Inoltre, la busta paga supera i 3.000 €: sei assolutamente sicuro di non rientrare nelle categorie “a rischio” di cui ti ho parlato qualche riga più su.
Ti ricordi che ho detto che alla banca non importa quanto guadagni, ma come lo guadagni?
Bene, non mi riferivo solo alla stabilità del tuo contratto di lavoro.
Ti faccio subito un esempio.
Ipotizziamo che tu, forte delle tue cospicue entrate mensili, sia convinto che nessuna banca possa farti problemi per il mutuo.
Così inizi a girare per agenzie immobiliari, trovi la casa perfetta e versi la caparra.
Poi ti rechi in banca a chiedere il mutuo. La banca fa i controlli di rito e rifiuta la tua proposta.
Cos’è accaduto?
A seguito di un’analisi approfondita, l’istituto di credito ha notato che quei 3.000 € di busta paga erano il frutto della somma del tuo stipendio più alcune voci variabili, come gli straordinari.
Ecco, per la banca le voci variabili non hanno valore. Perciò non vengono conteggiate ai fini della concessione di un prestito.
Perché? Come suggerisce la parola stessa, non sono entrate fisse, e dunque non vengono tenute in considerazione in un’ottica di stabilità finanziaria.
Dall’esempio che ti ho appena fatto puoi ricavare due insegnamenti fondamentali:
- Analizza nel dettaglio la tua situazione finanziaria prima di prendere qualsiasi decisione;
- Non fare mai una proposta per un immobile prima di avere la certezza di poter ottenere un mutuo se non vuoi rischiare di perdere i soldi della caparra.
Se non sai come fare a capire se puoi davvero permetterti un mutuo, la soluzione è cercare l’aiuto di un professionista ancor prima di andare in banca.
Certo, avere un lavoro è sicuramente un fattore fondamentale, ma non è tutto!
Il mutuo è come un castello di carte: basta un filo di vento per farlo crollare.
Hai bisogno di costruire basi abbastanza salde da reggere il peso dei piani superiori.
Noi di ForMutuo facciamo proprio questo: costruiamo basi solide per impostare una strategia adatta alle tue esigenze.
ForMutuo analizza la tua situazione e pianifica il tuo mutuo, eliminando il rischio di rifiuto da parte delle banche.
Insomma, accendere un mutuo senza sbagliare si può!
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Ti aspetto!
Samy